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Il torchio è completamente di legno, ricostruito in base a fonti iconografiche del XIV sec., con vite a due principi. Lo stimolo alla ricostruzione di tale strumento ci è stato dato dal fatto che a Foligno, venne realizzata la prima edizione della “Divina Commedia”
La Bombarda era una vecchia arma medievale a tiro curvo, usata per scavalcare le cinta murarie delle città fortificate. Ricostruita nei minimi particolari, è orgoglio di noi Majores riproporla nelle piazze far sentire la sua potenza di fuoco con colpi a salve.
Particolare attenzione anche all’opera dei “cordai”, la cui opera consisteva nell’avvolgere sottili fili di canapa fino a farli diventare robuste corde. per fare ciò veniva usata una macchina, da noi fedelmente riprodotta , formata da grandi ruote di legno che venivano girate a mano o mediante manovelle dove i fili di canapa scorrevano sorretti da rudimentali cavalletti in legno.
S aggiunge lo studio e la rievocazione dell’arte dello zecchiere, le cui monete non brillavano per precisione e peso, perché il procedimento del conio era abbastanza rudimentale. Si batteva la moneta con mezzi meccanici primitivi dando colpi di martello sulle lamine poste contro il conio affinché rimanesse l’impronta.
Grande attenzione è rivolta all’ Ars Mercatorum che racchiude la forma medievale organizzata di tutte le attività economiche cittadine. Ai mercanti, che esercitavano la professione più redditizia, si aggiungevano artigiani, tra cui i lanaioli, i setaioli, i vetrai, gli armaioli, i muratori ed i professionisti, tra cui i notai, i cambiavalute, gli uomini di legge, i medici e gli insegnanti.
Era stabilito che “in palazzo” (palazzo comunale) dovevano esservi sempre due balestre grosse con un telaio e venti balestre più piccole , segnate con bollo di ferro , “cum quadrellis necessariis et opportunis ad sagittandum” , targoni e pavesi (pavesibus) , da distribuire in tempo di tumulto ai cittadini fidati .